evento in occasione di
EgoMuto
compagnia di danza – cooperativa Nazareno
Cosa di tutti
di Irene Stracciati
I danzatori, privati dei loro volti e uniti da una fratellanza acquisita dalla somiglianza, formano una piccola comunità di eguali, un campione umano in cerca della Polis platonica perfetta, dove le sue componenti sono in equilibrio dando vita alla Giustizia.
Essi abitano la scena, perlustrando se stessi e la propria anima cercando di costruire l’Equilibrio, attraverso la vicinanza e lo sguardo dell’altro e la sua cura.
Come un caleidoscopio, il gruppo si unisce e si separa nel bello delle forme esplicitando il bello dell’anima. I danzatori, tutti con lo stesso volto, ci conducono in un mondo privato della ricchezza e del potere, dove nessuno ha bisogno di possedere nulla. Un mondo bello ma irrealizzabile, come affermerà Aristotele.
Un viaggio nell’utopia platonica, ponendo la danza come strumento di indagine sull’uomo contemporaneo.
Il gruppo di danzatori EgoMuto è di per sé una realtà dove giustizia, uguaglianza, equilibrio, coraggio vengono rappresentati a priori. Danzatori che prima di essere individui con disturbi psichici e disabilità intellettiva sono persone con storie di vita dove certi equilibri si sono dovuti cercare, e si cercano con fatica ogni giorno. Togliere i volti agli interpreti e renderli gemelli con le maschere significa togliere il fardello del sé e far sì che l’identità di ognuno e l’uguaglianza di tutti venga dal valore e dal concetto di anima e di comunità.
Fritsch Company
compagnia di danza – Fundaciòn PsicoBallet Maite Leòn (Madrid)
Dìas felices
Dìas felices mostra l’ironia e la commedia, la dura realtà delle donne negli anni ’50. La sottomissione e un’utile disponibilità si combinano con i loro desideri più intimi.
L’un sans l’autre
Le diversità accolte non creano tensioni, non costituiscono allontanamento ma ci completano l’un l’altro, e stabiliscono legami forti tra noi. L’un sans l’autre è una pièce trasparente, nella quale due corpi si fondono in uno solo.