HABITUS Abitare, habere, avere consuetudine in un luogo, abitudine
Come si abitano casa strada e villaggio?
Partendo dall’idea che l’uomo contemporaneo sempre più si stia dirigendo verso un tipo di spazialità monodimensionale – azzerando ogni possibile sfaccettatura, diversità, profondità e preferendo la chiusura e l’isolamento dall’esterno -, se davvero “nell’abitare risiede l’essere dell’uomo” (Heidegger), si stanno creando sempre più homeless (tanto a livello concreto quanto a livello identitario e relazionale).
Eccoci allora alla fremente ricerca di nuovi (o alla riscoperta di antichi) modi per far convivere queste tre dimensioni – casa, strada, villaggio – in una prospettiva spaziale insieme di apertura e appartenenza, con un incessante movimento tra esterno ed interno, tra io e tu, in cerca di un posto nel mondo da abitare.
In scena
EgoMuto, compagnia di danza cooperativa Nazareno
Rajery Trio musicisti dal Madagascar
Simona Gandòla, sand artist